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1) Dizion. 5° Ed. .
LAVANDA
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LAVANDA.
Definiz: Sost. femm. Il lavare o Il lavarsi, Abluzione. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 59: Prendesi un poco d'aneto, e messo con parecchi foglie d'alloro nell'acqua, e dato bere, e fattone una lavanda, ne rende la forma di prima.
Esempio: Cellin. Vit. 181: E dato mano allo scrivere, mi fece profumi, lavande, unzione, impiastri, e molte cose inistimabile.
Esempio: Salvin. Iliad. 15: A i popoli ordinò la santa, Atride, Lavanda; e quegli allor purificarsi, E le sozzure lor buttaro in mare.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 86: Contuttociò all'ora debita e giovevole, mi bagno per conservarmi il calore ed il sangue. Intirizzire ed impallidire dopo la lavanda, posso farlo ancor dopo morte.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Segner. Mann. nov. 22, 3: All'istesso salvarsi è di necessità concepir contro il male un odio veemente, che è la lavanda del cuore.
Definiz: § II. Pur figuratam., con relazione al Battesimo. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 314: Nè rileva se i sacerdoti s'attribuiscano quest'autorità per la lavanda o per la penitenza.
Esempio: Martin. T. N. 4, 390: Uomini, amate le vostre mogli, come anche Cristo amò la Chiesa, e diede per lei se stesso, a fine di santificarla, mondandola colla lavanda di acqua mediante la parola di vita.
Esempio: E Martin. Not. T. N. 4, 390: Non è da dubitare che questa lavanda di acqua, con la quale Cristo monda e santifica la Chiesa, sia il battesimo.
Definiz: § III. Parlandosi di botti o altri simili vasi vinarj, vale Stufa. –
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 244: Qui si tratta di fare una lavanda interna alle botti, a fine di ben pulirle e mondarle dalle fecce depositatevi dal vino, e perciò si usa di vuotarvi bollente l'umido destinato a lavarle.
Esempio: E Paolett. Oper. agr. appr.: Il timore che le botti per simil lavanda non contraggano qualche cattivo odore o di muffa o di tanfo, è un timor vano; basta che la seconda lavanda, e, come dicono, il rinfresco, che dee succedete immediatamente alla prima, si faccia col vino.
Definiz: § IV. Chiamasi Lavanda, e Lavanda dei piedi, la Cerimonia cattolica per la quale il Giovedì santo, in commemorazione dell'esempio di umiltà dato da Gesù Cristo nell'ultima Cena, lavando i piedi agli Apostoli, il Sacerdote lava nelle Chiese i piedi a dodici poveri. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 228: Voglio farvi un racconto d'una cosa, che mi succede, molti e molti anni sono, in giorno di Giovedì Santo, in occasione di trovarmi alla funzione della lavanda.
Definiz: § V. E per Dipinto, od altra Opera d'arte, che rappresenti la lavanda fatta dà Gesù agli Apostoli. –
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 432: Di questi otto quadri (della passione del Signore) ne fece solamente cinque, i quali sono la Lavanda, la Cena ec.
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 3, 224: In questa città si additano certe sue pitture; ma quelle di S. Francesco, ov'è la Lavanda e la Cena ultima di Nostro Signore.... o han data falsa, o piuttosto spettano a suo padre.